In una bellissima casa di campagna dal colore bianco latte attraversato da una luce d’oro, nella zona orientale della provincia di Caserta, nel territorio di San Giovanni e Paolo, frazione di Caiazzo, vive Paola Riccio e la sua azienda Alepa.
Paola Riccio, Rossella Puoti e Valeria Iannitti
Ho conosciuto Paola grazie alla mia amica Rossella Puoti del B & B Le Piracante e insieme, mentre nasceva il sole di una giornata che si preparava ad aprire le porte del periodo natalizio, siamo andate a trovarla.
Era a me sconosciuta la frazione di San Giovanni e Paolo e mi lasciavo guidare da Rossella. Salendo verso la montagna mi incantavo ad osservare curiosa ogni angolo del bosco che abbracciando la strada ci accompagnava: una natura affascinante e misteriosa.
Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa.
(Cesare Pavese)
Un incontro speciale lungo la via con un simil Jack Russell che ci seguiva con la faccina impertinente e facendomi pensare al mio George mi donò serenità e un sorriso pieno d’amore.
Ad accoglierci affettuosamente tre bellissimi cani che abbracciandomi mi fecero perdere stabilità.
Pippa un pastore abruzzese bianco, Lella un cane piccolo dal colore marrone e Rocco dal manto bianco e nero aprivano la strada a Paola Riccio: una donna che attraverso gli occhi esprime la serenità di un luogo lento ma profondo.
Siamo in una conca e intorno a noi bellissime viti, ulivi, piante varie, oche, e non lontano una casa elegante ma rustica.
Alepa – San Giovanni e Paolo – Caiazzo
Guardandola entrai nel mio mondo e cominciai a immaginare: una giornata di festa, adulti che preparano il pranzo mentre bimbi giocano felici nell’erba rotolandosi e facendosi rincorrere dai cani. Tanti uccelli che con il loro canto accompagnano momenti di ilarità e il profumo del vissuto che si propaga nell’aria arrivando alle case vicine e sprigionando felicità.
Rossella mi chiama e scuoto leggermente la testa come in un risveglio improvviso.
Le raggiungo nella vigna di Pallagrello bianco e Paola mostrandoci il panorama comincia il suo racconto.
Piano piano accompagnate dalla sua voce forte e melodica ci avviciniamo alla casa e ci accomodiamo sotto il patio mentre il pane che accompagnerà la nostra degustazione è nel forno e già fa sentire il suo profumo.
Prima parte
L’azienda Alepa è gestita da Paola Riccio ma nasce negli anni ’80 da un desiderio del padre, Eugenio, che acquista una proprietà nel territorio di Caiazzo composta da un terreno e un rudere.
Iniziò a ridare vita a tutto e contestualmente creò un’azienda agricola ispirandosi per il nome alle tre donne di casa Alessia, Paola e Annamaria.
Nel giro di pochi anni il rudere divenne casa per le vacanze dove la famiglia si trasferiva alla fine della scuola, e i terreni ospitarono vitigni e uliveti divenendo un’azienda agricola di nome Alepa.
I ricordi dell’infanzia che diventano realtà
I ricordi battono dentro di me come un secondo cuore.
(John Banville)
Eugenio Riccio, di origini calabresi, ha sempre vissuto con i genitori a Caserta ma ogni estate andava dai nonni materni a Maida, un paesino in provincia di Catanzaro, e lì trascorreva tutto il tempo sui terreni insieme ai coloni.
Molti suoi racconti di quasi 70 anni fa sembrano surreali: tempi in cui in campagna c’erano i buoi e tutto era fatto a mano.
Lella – Alepa
I suoi ricordi felici dell’infanzia, racconta Paola, erano rimasti custoditi e con Alepa sono tornati alla luce.
Rimasto orfano a 16 anni, mentre completava gli studi e si laureava, cominciò a lavorare per mantenere i fratelli in un periodo, quello del dopoguerra, di rinascita ma anche di estrema povertà.
Divenne imprenditore edile con il sogno della campagna nel cuore. Un bel dì decise di agire e renderlo reale creando il suo piccolo mondo agricolo.
I contadini italiani emigrarono e poi tornarono alle origini
Negli anni ’60 / ’70 molte persone emigrarono in Germania e Svizzera abbandonando la campagna e i fondi rimasero tutti abbandonati, incolti e desolati.
Terre Caiatine
Negli anni ’80, quando Eugenio comprò, ci fu un ritorno alle origini e piano piano le terre cominciarono a ripopolarsi e le attività agricole e di allevamento del bestiame da latte a rinascere.
“Negli anni ’90, quando eravamo nella casa di campagna, sentivo sempre il camioncino della Cirio che veniva a ritirare il latte dagli allevatori” Paola Riccio
Con l’introduzione di nuove normative, nelle piccole aziende, la viticoltura ha preso il posto del seminativo e dell’allevamento di animali da latte divenuti antieconomici.
L’azienda agricola prende forma
“Quando mio padre comprò la proprietà, nel 1986, c’era un rudere, due limoni, un gelso e 4 piante di oliva Caiazzana” Paola Riccio
Furono piantate 300 piante di olive di diverse varietà: Leccino, Frantoiano e Ortice con le quali l’azienda produce un olio extravergine di oliva.
Le barbatelle di vigna piantate furono a bacca bianca: Falanghina e Greco e Aglianico e Cabernet Sauvignon per la varietà a bacca rossa.
Nel contempo fu costruita una cantina attrezzata che egli anni ’90 diede la possibilità di fare la prima vinificazione per uso personale.
La vigna, dopo le prime sperimentazioni, è rimasta identica fino agli anni duemila quando la gestione di Alepa è passata a Paola Riccio.
Nel 2001 ci furono dei cambiamenti e la famiglia Riccio si trovò davanti ad una scelta importante.
Paola, laureata in Economia e Commercio, aiutava il padre nel gestire le pratiche amministrative nelle aziende edili e contestualmente lavorava come promotrice finanziaria.
Inconsapevole di ciò che il destino le stava preparando e del futuro che la aspettava continuava a investire mente e cuore nella sua attività.
Mentre ero assorta nel racconto la voce di Paola si interrompe e chiedendo permesso si precipita in cucina per togliere il pane dal forno.
Nel frattempo un albero di agrifoglio che sembrava evocare il Natale e le sue decorazioni mi attira a sè e Rossella Puoti, che è un’artista, seguendomi fantastica su creazioni da realizzare.
Riccio Bianco
Paola ci fa accomodare in casa offrendoci il pane da poco sfornato condito con il buonissimo olio prodotto da lei prodotto e un calice di Pallagrello dal nome Riccio Bianco
Sedute ad un bellissimo tavolo di legno eravamo tre donne, tanti sorrisi, gioia e convivialità: momenti unici che sanno di vita.
Ma la storia di Paola Riccio inizia ora. Ti lascio curiosa/o e ti do appuntamento alla seconda parte del racconto.
Non mancare!
A presto
Ti abbraccio
Namastè
Per leggere la seconda parte del racconto clicca qui⇓
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Docente|Lawyer | Writer | Web Writer | SNIDer Social Network Influencer Designer | Social Media | Dreamer | Paesaggi Umani founder
Dopo aver conseguito un Master in Comunicazione d’Impresa presso l’Università di Siena lascia la professione, esercitata per 18 anni, per dedicarsi alle sue passioni: scrittura, lettura, viaggi, mondo del vino e del gusto e di tutto ciò che genera bellezza. Fonda il 10/10/2020 il mondo digitale di Paesaggi Umani dove scrive e racconta, attraverso le emozioni, le storie di sogni, esperienze di gusto, sapori, cucina e vino, bellezza, vita e di tutto ciò che è invisibile agli occhi.
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