Franco Pepe, proprietario della pizzeria Pepe in Grani è un uomo che, con le sue idee, il coraggio e la generosità ha creato un mondo di gusto, opportunità e speranza.
Il nostro incontro
Era una mattina del mese di ottobre 2020 quando raggiunsi Caiazzo, un borgo antico della provincia di Caserta.
Centro storico di Caiazzo – Caserta
Mentre il sole conquistava spazio nella nebbia per illuminare il paese, camminavo in salita lungo un vicolo pieno di fascino. Nell’aria regnava il silenzio di un luogo che si stava svegliando. Lì lo stress non ha messo radici e la vita somiglia a quella di altri tempi, silente e fruttifera.
Guardandomi intorno mi sentii nella storia e osservai ogni pietra, ogni palazzo storico fino ad arrivare alla porta della pizzeria Pepe in Grani , dove incontrai Franco Pepe, il proprietario.
Un uomo noto per la pizza ma anche per le sue idee e le azioni di generosità.
Valeria Iannitti e Franco Pepe durante l’intervista nella sala Authentica
Desideravo conoscere Franco uomo e raccontare la sua storia.
Una vita fatta di sacrifici, sfide, generosità e unione che ha lasciato nella mia memoria un piccolo scrigno magico da cui poter estrapolare un vero esempio di genialità e generosità.
Dal pane alla pizza: un po’ di storia
Foto storica pizzeria Pepe
La pizza di Franco Pepe non è solo un piatto ma contiene storie di famiglie, di lotte e successi.
Franco è la terza generazione di un’attività di panificatori caratterizzata dalla continuità.
Negli anni ’30, nel borgo di Caiazzo, il nonno Ciccio Pepe iniziò a panificare e negli anni ’50 con il figlio Stefano, dopo aver preparato il pane decise di produrre pizze.
Durante il periodo della seconda guerra mondiale il nonno non ha mai smesso di panificare.
Nel 1941 il governo fascista ricorre al razionamento del pane. Era prevista una razione pro-capite di circa 200 grammi ridotta a 150 nell’aprile del 1942.
Gli acquisti erano controllati dal Prefetto attraverso una carta annonaria battezzata dal popolo come “tessera della fame”.
Era una tessera bimestrale che permetteva in date prestabilite di prenotare da negozianti autorizzati i generi alimentari.
Le persone si recavano dal negoziante che timbrava la tessera alla consegna del bene.
<<Mio nonno Ciccio non ha mai spento il suo forno. Nonostante la guerra continuava a panificare consegnando il pezzetto di pane>> Franco Pepe
Nel mese di marzo 2020, durante il periodo del lockdown causato dalla Pandemia da Coronavirus, come il nonno, Franco Pepe ha tenuto il forno acceso.
Insieme a tre dei suoi ragazzi, ha creato e donato pizze e biscotti alle persone più fragili, ai poveri e agli anziani in difficoltà, individuandole grazie alle associazioni presenti sul territorio.
Un semplice pezzo di pane che strappava un sorriso a chi era solo, bisognoso e impaurito.
Nel contempo ha organizzato una raccolta fondi per l’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
Donare felicità è essa stessa felicità!
<<L’emozione più forte l’ho provata quando mi hanno dato il permesso di uscire per consegnare le pizze ai clochard. Ero felice di raggiungerli per donargli cibo ma anche speranza>> Franco Pepe
La fiamma della speranza che ha riscaldato i cuori e donato emozioni, gli rende tanto onore.
Il Presidente Sergio Mattarella conferisce “motu proprio” l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Francesco Pepe
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Per questo gesto di altruismo e generosità nel mese di ottobre 2020 ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Continuità e perseveranza donano frutti
<<Se oggi raccogliamo i frutti è grazie alla continuità nell’evolversi del progetto>> Franco Pepe
Ogni successo nasconde tanto lavoro e tanti sacrifici. La famiglia Pepe ha sempre panificato e creato pane e pizze.
Oggi, in un mondo dove tutto è più veloce, mediatico e bello, bisogna ricordare che solo con l’impegno e la costanza si possono raggiungere le mete.
E’ necessario studiare, osservare e, senza conoscere il futuro, essere disposti a sacrificare momenti di libertà per un lavoro che ci appassiona e ci fa sentire vivi.
<< Ai giovani che vogliono imparare questo mestiere, cerco di far capire che la formazione è importantissima. Vorrei guardassero tutto il mio percorso e non dove sono ora. Ho fatto il fornaio e il pizzaiolo rinunciando a tante cose. Osservavo e praticavo ogni giorno accanto a mio padre>> Franco Pepe
L’attività era a conduzione familiare. La mamma Maria Ferraiuolo che oggi ha 91 anni, gestiva i tavoli e la cassa mentre lui e i fratelli aiutavano il padre al banco della pizza e imparavano i segreti del mestiere.
Non esistevano le ferie e neanche i momenti di svago.
<<Mio padre ha lavorato molto e ha avuto tante soddisfazioni. Le prime ferie dopo 22 anni. Non ho mai avuto il piacere di fare una vacanza lunga con i miei genitori>> Franco Pepe
Una storia di impegno e dedizione che ha portato Franco, nel 2012, alla creazione di Pepe in Grani.
Gli incontri che diventano possibilità
Franco Pepe e il team di Pepe in Grani
Tutte le persone vogliose di imparare e di impegnarsi hanno trovato in Franco un angelo che gli ha dato la possibilità di qualificarsi e lavorare.
Mi racconta la storia di un ragazzo egiziano di nome Bulis arrivato in Italia su un barcone.
Oggi è vestito con la camicia bianca, lavora per Pepe in Grani e la sua vita è cambiata.
Franco aveva bisogno di un manovale per i lavoro di ristrutturazione della pizzeria e trovò Bulis che non aveva né il permesso di soggiorno né un alloggio.
Gli trovò un lavoro come custode notturno con possibilità di alloggio e gli prestò una bicicletta.
Bulis ogni mattina, dopo il lavoro notturno, percorreva 6 km con la bici per raggiungere il paese e lavorare, senza mai lamentarsi.
Visto l’ impegno e la determinazione, quando Pepe in Grani aprì, gli diede formazione e lo inserì nel suo team.
Poi c’è la storia di un ragazzo di nome Manuel che oggi è un elemento di punta nel team.
Un italiano molto timido che lavorava nei campi la mattina e in un ristorante la sera .
Ogni martedì, suo giorno libero, rinunciando al divertimento e alle uscite con gli amici, andava fuori la pizzeria per mangiare una pizza e osservare attentamente Franco.
Colpito da questa sua passione decise di fargli una sorpresa, tenerlo per una sera a lavorare con lui al banco.
“Sorprese che trasformato la vita”.
<<Gli dissi di portare la divisa e lo tenni al banco con me. A fine serata gli chiesi: “sei rimasto contento?” E lui: Molto e volevo chiederle quanto le devo dare>>. Allora capii che questo ragazzo poteva diventare una mia risorsa. L’ho formato e oggi è uno dei mie ragazzi di punta>> Franco Pepe
Valeria Iannitti e Franco Pepe – Momenti emozionali durante l’intervista
Ascoltando Franco mi incanto e penso che le storie sono esempi che vanno trasmessi per aiutarci a costruire una nostra vita bella.
I giovani hanno bisogno di storie e di esempi.
Con il mio Paesaggi Umani desidero mantenere la tradizione del racconto.
Quando scrivo mi capita spesso di vedermi in un’immagine: Mi vedo seduta su una poltrona rossa davanti ad un camino di una casa di campagna, due calici di vino sul tavolino e al mio fianco una nonna che mi racconta storie facendomi emozionare ogni volta.
Resta connesso con il cuore e con la mente, il racconto di Franco Pepe è appena cominciato!
A prestissimo
Un abbraccio
Namastè
Per leggere la seconda parte del racconto clicca qui⇓
https://www.paesaggiumani.it/franco-pepe-pepeingrani-pizzeria-caiazzo-caserta/
Photo credit : Luciano Furia, Enrico Caracciolo, Enrico Damiano
Docente|Lawyer | Writer | Web Writer | SNIDer Social Network Influencer Designer | Social Media | Dreamer | Paesaggi Umani founder
Dopo aver conseguito un Master in Comunicazione d’Impresa presso l’Università di Siena lascia la professione, esercitata per 18 anni, per dedicarsi alle sue passioni: scrittura, lettura, viaggi, mondo del vino e del gusto e di tutto ciò che genera bellezza. Fonda il 10/10/2020 il mondo digitale di Paesaggi Umani dove scrive e racconta, attraverso le emozioni, le storie di sogni, esperienze di gusto, sapori, cucina e vino, bellezza, vita e di tutto ciò che è invisibile agli occhi.
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