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Siracusa, della Magna Grecia sei la più bella!

Siracusa dal 2005 Patrimonio dell’Unesco, fu definita da Cicerone

“La città più bella della Magna Grecia”

L’ultima volta che mi ero lasciata incantare dalle bellezze storico architettoniche di Siracusa fu nel lontano 1997/1998.

Era rimasta nel mio immaginario come un luogo dotato di magia.

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Valeria Iannitti, writer di Paesaggi Umani – Siracusa

Lei è come una donna i cui segni del vissuto riempiono di bellezza gli occhi di chi la ammira

Volevo fortemente rivederla e scoprire l’isola di Ortigia con le emozioni di un’età diversa.

Nel mese di ottobre del 2019, dopo aver visitato Portopalo di Capo Passero, arrivo a Siracusa.

L’aria, che non voleva lasciare andare via l’estate, era calda ma mitigata dal mare e da un dolce vento che muovendo i capelli spazzava via i pensieri.

La passeggiata comincia da Ortigia, la parte più antica di Siracusa, un’isola bagnata dal mare Ionio che si estende per un km quadrato,

In quel tempo il mio cammino verso una nuova vita iniziava a delinearsi e, pensando all’isola, mi venne in mente la canzone “L’isola che non c’è” di Eduardo Bennato e cantai con i pensieri

“Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all’isola che non c’è”

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Siracusa- Sicilia

Siracusa è bella in ogni sua parte e racconta un passato illustre.

Inizio a percorrere ponte Umberto I e mi fermo al centro perdendomi nel blu del mare.

Dallo zaino prendo la mia guida e facendomi accarezzare dallo scirocco comincio a leggere un po’ di storia.

Dai Corinzi al Regno d’Italia

Fu fondata dai greci di Corinto nel 734 a.C. , travagliata da Gelone, il tiranno di Gela, nel V secolo a.C. e dopo tante vicissitudini nel 466 a.C. fu guidata da un governo democratico sviluppandosi commercialmente.

Grazie alla sua posizione sul mare divenne una grande potenza commerciale, politica e culturale del mondo antico attraendo personaggi come Platone ed Eschilo.

Per tali motivi entrò in conflitto con Atene che cercò di distruggerla ma non vi riuscì.

Successivamente i Cartaginesi provarono a colonizzarla ma grazie a Dionisio la città riuscì a resistere.

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Siracusa – Sicilia

Con il figlio di Dionisio iniziò la decadenza che continuò con vari tiranni in lotta tra di loro, per poi risalire grazie al tiranno Agatocle.

Con Gerone II si scontrò con Roma che iniziava a guardare il sud Italia. Uscendone indenne scelse la strada dell’alleanza che gli permise di tenersi fuori dalle guerre puniche.

In quel tempo la città e la sua università avevano grande rilevanza grazie a poeti come Teocrito e scienziati come Archimede.

Quando a Gerone successe Geronimo, l’alleanza con Roma fu rotta e la città, nonostante le macchine da guerra inventate da Archimede, fu presa e saccheggiata da Marco Claudio Marcello.

Dopo l’assedio, per un periodo conservò la sua potenza per ritornare poi in una fase di decadenza che continuò nel medioevo.

Fu occupata dai bizantini, dagli arabi, dai normanni, dagli aragonesi, dagli austriaci e dai Borbone fino all’adesione al Regno d’Italia dei Savoia.

Nel 1693 il terremoto che rase al suolo la Val di Noto distrusse il nucleo originario della città concentrato nell’isola di Ortigia ricostruita poi in stile barocco.

Una voce dall’accento siculo mi dice: “Amara a tia

Distolgo lo sguardo dalla storia per entrare nella realtà e guardandomi intorno vedo una città che racconta attraverso il suo stile architettonico le influenze culturali del tempo.

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Rovine Tempio di Apollo -Siracusa – Sicilia

Ecco le rovine del Tempio di Apollo dedicato al Dio del Sole e costruito in stile dorico.

Nel quartiere c’è un mercato con tante attrattive per il palato e tanti locali dove si possono degustare piatti tipici. Nei vicoli dall’aria affascinante e misteriosa si sente l’influenza araba.

Raggiungo Piazza Archimede e guardandomi intorno ammiro dei palazzi bellissimi, uno è quello della Banca d’Italia e nelle vicinanze c’è il Palazzo Montalto con la sua facciata gotica.

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Fontana di Artemide – Siracusa

Al centro della Piazza la fontana di Artemide. E’ moderna è rappresenta la trasformazione di Aretusa, la ninfa, in sorgente.

Tra edifici barocchi e del 400 continuo il mio cammino con il naso all’insù e arrivo alla Chiesa di San Francesco e mi addentro nella Siracusa spagnola.

Quando giungo nella piazza del Duomo resto estasiata, mi fermo e non riesco a dire una parola: una meraviglia barocca.

La facciata del duomo è opera di Andrea Palma. La chiesa che è stata modificata varie volte, ha origine dal  Tempio di Atena in stile dorico che fu poi trasformato in chiesa cristiana.

La Fonte Aretusa e l’amore che non si arrende

Finalmente giungo in un luogo dove la magia dell’amore è viva: la Fonte Aretusa uno specchio d’acqua immerso nel verde dei papiri dove rivive il mito della omonima ninfa.

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Fonte Aretusa -Isola di Ortigia – Siracusa

Aretusa era una ninfa conosciuta per la delicata gestualità e la bellezza fisica.

Dopo una battuta di caccia si bagnò nel fiume Alfeo che si innamorò di lei e assunse forme umane per inseguirla.

Allora la ninfa chiese aiuto ad Artemide, sorella di Apollo, sua protettrice, che la trasformò in fonte e facendola passare sottoterra la riportò alla luce sull’isola di Ortigia.

Alfeo il tenace, ritornato fiume, per amore, percorse dalla Grecia tutto il Mar Ionio per unirsi all’amata fonte.

E’ un luogo molto particolare e pittoresco, celebrato da Virgilio e Pindaro, significativo per gli innamorati che possono rivedersi nell’amore di Alfeo.

Le bellissime monete di Siracusa tra il V e il III secolo a.C. raffiguravano la ninfa con delfini e pesci tra i suoi capelli.

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Castello Maniace – Siracusa

Nelle parte meridionale dell’isola si può ammirare il Castello Miniace fatto costruire da Federico II di Svevia. E’ una struttura dall’architettura militare con un portale dalle forme gotiche.

Nei pressi del castello, in un vicoletto che scendeva verso il mare cristallino, mi fermai in un locale tipico.

Seduta su una panca di legno con gli occhi persi nelle persone, nelle tradizioni e nel profumo di mare gustai una frittura di pesce misto con un calice di vino bianco Grillo Terre Siciliane Igt.

Ci sono momenti in cui vorresti fermare il tempo, attimi di estrema felicità e serenità.

Iniziò nella mia mente una dolce melodia e prima di salutare l’isola avvicinandomi al mare presi il mio taccuino e comincia a scrivere.

Siracusa la più bella della Magna Grecia….

Un abbraccio dalla Sicilia!

A presto

Namastè

Valeria

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