C’era una volta un sasso che posato su una una dolce collina Toscana faceva ombra ad un fiasco di vino che aspettava i contadini per rendere piacevole la pausa dal lavoro.
Questo sasso che viveva al sole tutto il giorno era definito dai contadini, che involontariamente lo toccavano, un “sasso fatto di sole”.
E così che, questa frase detta nel tempo diede il nome alla zona.
Un bel dì un uomo di nome Roberto Terzuoli, nato e cresciuto in quelle campagne, creò insieme alla madre Graziella Bindi e al padre Bruno Terzuoli, una cantina sulla collina dove il sasso riposava, e decise di dare il nome SassodiSole ai suoi vini e alla sua azienda.
Il sasso ora si trova all’entrata del mondo della famiglia Terzuoli, agricoltori da quattro generazioni, e come un vecchio saggio, ricorda le tradizioni di una terra e potrebbe raccontare tanti vissuti.
Prima parte
Nel territorio di Montalcino e nel Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, vive l’azienda SassodiSole
La sua posizione consente di produrre i vini di Montalcino e quelli Orcia Doc.
SassodiSole nasce nel 2001 insieme al primo Brunello di Montalcino commercializzato nel 2006.
Ho conosciuto Roberto Terzuoli a Castiglione d’Orcia durante l’evento Calici di Stelle 2018 dove i vini Orcia Doc erano protagonisti.
Una sera speciale alla scoperta di un bellissimo borgo, tra sorrisi e tanta convivialità.
Partecipai ad una degustazione guidata dalla ONAV Siena durante la quale i produttori raccontavano i loro vini.
Ascoltando i vignaioli immaginai la creazione del vino e il mio pensiero si soffermò sulla vigna, sulla cura che ogni viticoltore gli dona e sul rapporto con la natura che dà vita a tutti i sensi che la città mette a riposo.
Capii che il settore vitivinicolo mi attraeva molto e in me nacque il desiderio di raccontare il vino non come liquido in un calice ma in tutta la sua bellezza.
Uno dei vignaioli narranti era Roberto Terzuoli.
Due giorni dopo, per caso, mi ritrovai con amici nella sua azienda SassodiSole.
Quando scesi dalla mia auto fui rapita dal panorama di viti, olivi, boschi e terre arate e per un po’ rimasi silenziosa in osservazione e ascolto.
Roberto ci fece accomodare nella sala degustazione dove c’è una grande vetrata dalla quale puoi perderti nei colori della campagna, e sul tavolo una scultura in legno che rappresenta i cipressi, alberi magici.
Una degustazione raccontata dove gli ascoltatori divenivano a loro volta narratori.
Cominciammo con un calice di Spumante rosato brut di Sangiovese, elegante e delicato, per passare ad un Orcia Doc dal colore rosso rubino intenso, poi un Rosso di Montalcino ammaliante ed avvolgente che apriva il sipario lasciando la scena al Signor Brunello, un vino tradizionale ed elegante che mi intimorisce al primo assaggio e subito dopo mi fa innamorare.
Viaggia con me nella storia della famiglia Terzuoli
Tutto inizia con il bisnonno di Roberto, Guido Terzuoli che era un mezzadro.
Con il contratto di mezzadria, il proprietario di un podere e un coltivatore, con la sua famiglia colonica, si associavano e dividevano a metà o in quote leggermente diverse i prodotti e gli utili derivanti dalla coltivazione e dalle attività connesse.
Gino Terzuoli, suo figlio, prima di andare in guerra compra l’azienda e il podere Santa Giulia intestando il tutto alla moglie Giuseppina Zamperini per tutelarla in caso di premorienza.
Gino fu un uomo lungimirante e responsabile ma soprattutto tenace e volitivo.
Dimostrò questo lato del suo carattere quando il parroco del paese rifiutò di sposare lui e Giuseppina a causa della imminente partenza per la guerra.
L’innamorato Gino non si diede per vinto e raggiunse Siena a cavallo, parlò con il vescovo che immediatamente li sposò.
Tornato dal fronte, fortunatamente indenne, a differenza di tanti che decisero di lasciare la campagna per andare a lavorare nelle fabbriche, scelse di continuare l’attività agricola insieme a sua moglie dalla quale ebbe quattro figli.
Lido e Bruno hanno continuato la tradizione di famiglia dedicandosi all’agricoltura.
Nel 2000/2001, Gino e Giuseppina lasciano l’azienda ai figli agricoltori e dividono i terreni donando solo al primogenito Lido il vecchio casolare di nome Santa Giulia e il nome dell’azienda.
Nel 2001, Bruno, Graziella e Roberto costruiscono una nuova cantina e creano con i loro terreni una nuova azienda di famiglia.
E così nasce SassodiSole.
Roberto è la quarta generazione di agricoltori che ha fortemente voluto che la sua azienda fosse prevalentemente vitivinicola.
Chi è Roberto?
Lo scopriremo nel prossimo racconto.
Non mancare!
A presto
Ti abbraccio
Namastè
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Docente|Lawyer | Writer | Web Writer | SNIDer Social Network Influencer Designer | Social Media | Dreamer | Paesaggi Umani founder
Dopo aver conseguito un Master in Comunicazione d’Impresa presso l’Università di Siena lascia la professione, esercitata per 18 anni, per dedicarsi alle sue passioni: scrittura, lettura, viaggi, mondo del vino e del gusto e di tutto ciò che genera bellezza. Fonda il 10/10/2020 il mondo digitale di Paesaggi Umani dove scrive e racconta, attraverso le emozioni, le storie di sogni, esperienze di gusto, sapori, cucina e vino, bellezza, vita e di tutto ciò che è invisibile agli occhi.
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