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Castello di Ama
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Un viaggio nell’anima del vino con Filippo Bartolotta

I luoghi raccontano storie

 

Siamo nel Chianti, ospiti dell’Azienda vinicola Castello di Ama per partecipare ad una lezione del Master in Comunicazione d’impresa dell’Università di Siena dedicata al marketing e alla comunicazione del vino.

Alla scoperta del  “Castello di Ama”

Accolti dai cipressi, dai vigneti, dagli olivi, da un borgo silenzioso che somiglia ad un luogo di altri tempi, con gli occhi pieni dei colori dei fiori e le narici inebriate dai loro profumi e dall’odore della terra bagnata,  viviamo un vero risveglio dei sensi.

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Castello di Ama -Sulle Vigne: punti di vista – Opera d’arte di Daniel Buren – Foto di Valeria Iannitti

Un ritorno alla naturalità nella quale si fondono completamente le opere d’arte contemporanea che troviamo collocate in vari luoghi della tenuta.
Queste opere sono state realizzate da artisti della scena internazionale e ispirate da un dialogo sensoriale con il luogo. E’ “bellezza che genera bellezza”.

L’Azienda vinicola Castello di Ama nasce negli anni settanta da un gruppo di famiglie di diversa origine che decisero di accogliere la sfida di riportare Ama allo splendore di un tempo e di produrre un Chianti Classico da competizione. Questa sfida è raccolta da Lorenza Sebasti e Marco Pallanti che lavorano con impegno e dedizione da più di 30 anni per fare di Ama un vino d’eccellenza.

Comincia il nostro viaggio nell’anima del vino

Una lezione speciale con Filippo Bartolotta, uno dei più conosciuti ambasciatori del vino italiano nel mondo.
Sommelier, giornalista, wine educator e imprenditore, Filippo Bartolotta racconta il vino in modo giocoso, coinvolgendo esperti e neofiti con notazioni tecniche e storie di vita, lasciando sensazioni ed emozioni forti.

Maurizio Masini, direttore del Master, introduce così la lezione: <<Ciò che mi ha sempre colpito di Filippo è la sua visione aperta sul mondo del vino, il suo approccio ludico, rivelato anche nel suo ultimo libro “Di che vino sei?“, nel quale il vino viene personalizzato a seconda del carattere e dei gusti di ciascuno. Un libro che restituisce l’idea della semplicità e del piacere in chiave soggettiva>>.

Il vino è storia

Il vino nasce con la civiltà e viaggia con essa. Destinato alle cerimonie religiose e sociali nell’antico Egitto, viatico della comunicazione e della convivialità per i Greci che lo sorseggiavano durante i Simposi, simbolo di celebrazioni per gli Etruschi diventa alimento solo con i Romani. A loro si deve la nascita della viticoltura in Europa. Con la caduta dell’impero romano la viticoltura fu protetta dai monaci benedettini e cirstercensi che continuarono a coltivare le vigne all’interno dei monasteri e nascondere il vino nelle loro cantine per destinarlo alle celebrazioni liturgiche e all’uso personale.
Solo agli inizi del seicento ci furono veri progressi nella conservazione del vino che diedero l’avvio alla produzione di vini riserva; con la conquista del nuovo mondo il vino arrivò anche in America.
La nascita della viticoltura moderna avverrà nel XX secolo con un rinnovamento delle conoscenze che porterà alla trasformazione delle tecniche tradizionali.

E’ il momento di ascoltare i sensi

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Vini – Purple Rose 2017 e Chianti Classico 2016 – Castello di Ama – Foto di Valeria Iannitti

Tutta la classe è rapita ma Filippo Bartolotta ci richiama all’attenzione. È il momento di giocare: si ascoltano i sensi sulle note del Purple Rose 2017 e di un Chianti Classico 2016, vini firmati ovviamente Castello di Ama. Iniziamo un percorso sensoriale intenso e rivelatore, durante il quale Filippo ci sostiene e ci accompagna. Ci sono momenti di silenzio in cui ognuno sembra “ascoltare” il vino e, attraverso quel colore, quell’odore, quel sapore, ciascuno crea la propria memoria sensoriale. Un’esperienza piena di emozioni.

Il mercato del vino 

Oggi il mercato del vino è sempre più globale e si fa sempre più evidente la differenza tra il “vecchio mondo“, legato alla tradizione e al terroir, e il “nuovo“, in cui i vini, più che al territorio, rispondono ai bisogni e ai gusti rinnovati dei nuovi mercati. Oltre quindi che adottare nuove tecniche – la viticultura diventa di precisione, genetica ed ecosostenibile – chi produce vino, oggi, non può prescindere da un’attenta formulazione delle strategie di marketing e comunicazione.
Il vino è storia, cultura, unione, legami, tradizioni, famiglia, ruralità, lavoro, emozione.
Una ricchezza di codici, simboli e valori che va saputa comunicare con intelligenza e passione.

La cantina

Prima di lasciare il Castello visitiamo la cantina.
All’ingresso veniamo accolti dal meraviglioso albero di Michelangelo Pistoletto, in una delle ultime stanze le preziose barrique sovrastate dall’opera d’arte di Kendell Geers, Revolution.

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Opera d’arte di Kendell Geers, Revolution

La scritta “REVOLUTION“ è di colore rosso ed è installata  al contrario.  “NOI” “TU” “LOVER“, ogni rivoluzione è fatta di legami autentici, di unicità e di tanto amore.

Grazie

Un abbraccio 

Namastè

Valeria

 

 

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